A proposito di Jenin
Località: West Bank, territori palestinesi occupati
Popolazione: 50.000 (città) / 230.000 (governatorato) Disoccupazione: circa 80% Altro: mancanza di spazi pubblici; servizi culturali molto limitati; internamente divisa tra città e campo profughi; sito di feroci combattimenti durante la Seconda Intifada. |
Come nasce MAIA onlusLa genesi...
Il 25 Aprile 2010 cinque studenti dell’Università di Trento decidono di fondare una organizzazione no-profit, non politica ed aperta, al fine di contribuire con maggiore efficacia allo spirito iniziale di ‘Cinema Jenin Project’. Ed è così che si scrivono le basi della cooperazione internazionale, di cui i fondatori individuano le criticità e le prospettive. Comincia quindi un vasto lavoro di studio e di indagine sulla realtà di riferimento (Città di Jenin, Campo profughi e Governatorato di Jenin). I primi progetti di cooperazione... Dal 15 luglio al 5 Settembre 2010, i ragazzi dell'allora Cinema Jenin Italy Onlus [CJIT] pongono in essere quattro attività, totalmente indipendenti ed autofinanziate:
Un fotografo ed una blog designer fanno parte del team, dando copertura alle varie attività ed alla vita quotidiana dei volontari. I volontari si pongono inoltre al servizio di Cinema Jenin Project per ultimarne le fasi finali del ripristino del cinema di Jenin, progetto a cui i ragazzi partecipano attivamente già dall’agosto 2009. Il coronamento di questa attività è il Festival di apertura del nuovo Cinema Jenin, svoltosi dal 5 al 7 agosto del 2010. |
La svolta nella cooperazione internazionale
Il 4 aprile 2011 viene ucciso Juliano Mer Khamis, direttore artistico ed esecutivo del Freedom Theatre for Peace [Campo profughi di Jenin], con 5 colpi di pistola esplosi a distanza ravvicinata, mentre rientrava a casa nella sua auto, insieme al figlio, fortunatamente illeso, e la tata, rimasta ferita a una mano.
Solo dieci giorni dopo, la sera del 14 aprile 2011, Vittorio Arrigoni viene rapito da un gruppo afferente all'area jihadista salafita, dopo l'uscita dalla palestra di Gaza nella quale era solito recarsi. Il giorno successivo, il corpo senza vita di Vittorio viene rinvenuto dalle Brigate Ezzedin al-Qassam nel corso di un blitz in un'abitazione di Gaza.
Queste inumane azioni addolorano i membri dell’organizzazione e complicano il lavoro di programmazione, che si ritrova a doversi adattare alla situazione di crescente tensione. Per questi motivi, si decide di allontanarsi dai modelli di cooperazione condotti nell’area di Jenin fino ad allora e di rivalutare in toto il proprio impegno ed il proprio rientro nella regione.
Uno studio dettagliato ed una comunicazione costante con il coordinatore locale dell'epoca conducono alla decisione di rifondare l’organizzazione e di instaurare un nuovo modello di cooperazione, maggiormente attento e sensibile alle istanze locali ed alle peculiarità delle comunità locale.
Così nel mese di luglio 2011, l’Assemblea Generale di CJIT adotta la decisione di modificare lo statuto societario ed il nome dell’organizzazione.
Da questo momento in poi, il gruppo adotta il nome di ‘Make An Impact Association’ [MAIA].
Il rientro
MAIA torna nell’area di Jenin il 5 agosto 2011.
Ristabilisce la fiducia con la comunità locale, alla quale domanda ‘Quali i bisogni e le problematiche? Come risolvere le stesse? Che possiamo fare assieme?’
Da questa amicizia e solidarietà tra i ragazzi di MAIA e la comunità di Jenin e dei suoi dintorni, nasce la collaborazione con i dieversi partners che affiancano ancora oggi l'associazione nei suoi diversi progetti.
La Al Noor Blind School for Children
MAIA si impegna a sostenere la scuola attraverso la fornitura di attrezzature e macchinari per la facilitazione della quotidianità dei bambini ipovedenti e non vedenti. La struttura costituisce un ciclo di 10 classi (dalla prima alla decima) specificamente rivolta a bambini e ragazzi portatori di queste difficoltà. Le attrezzature devono quindi facilitare la didattica e la vita dei ragazzi. Fra gli altri, macchinari per lettura e scrittura, orologi, giocattoli, bastoni e molto altro.
Un’altra area di intervento è individuata nell’aspetto prettamente gestionale dell’assistenza quotidiana e dell’ambiente di vita dei ragazzi. E’ quindi allo studio un programma di miglioramento della qualità del servizio offerto, e della presa di coscienza circa le difficoltà della condizione dell’ipovedente e del non vedente da parte delle famiglie, della struttura, della comunità locale, in collaborazione con i consulenti della Unione Italiana Ciechi di Trento e la XYZ di Bolzano.
Inoltre, l’impegno di MAIA si orienta anche nella direzione di migliorare la presenza della scuola sul web e sugli altri mezzi di comunicazione.
Infine, è obiettivo condiviso quello di creare all’interno della struttura spazi adatti ai bambini ed ai ragazzi, di carattere ricreativo, sia internamente alla scuola, che esternamente alla stessa (nello specifico, la realizzazione di un’aula gioco completamente sicura, e di un’area esterna destinata ad accrescere la sensibilità spaziale e la confidenza personale dei ragazzi).
Partners for Sustainable Development
Operando con la filosofia della sostenibilità nel tempo dei progetti, il PSD fornisce a MAIA l’ausilio per un programma di micro finanziamento alle famiglie ed alla struttura Al Noor.
Inoltre, sono in corso di progettazione programmi di scambio culturale che coinvolgeranno studenti internazionali e studenti locali, in un percorso di reciproca conoscenza e di mutua crescita e scoperta.
Altri programmi che coinvolgono le donne e altri bisogni locali sono in fase di sviluppo.
Sharek Youth Forum
Con Sharek MAIA collabora a un programma di coinvolgimento dei ragazzi delle cittadine e villaggi palestinesi nella partecipazione politica all'interno della propria comunità. Il programma, nominato ‘Be The Change’, mira a coinvolgere i ragazzi nelle problematiche che li toccano direttamente, e di farne stimolo per gli agenti politici locali. MAIA, in questo caso, pone al servizio la possibilità di far interloquire questi giovani con i loro coetanei internazionali in lingua inglese. Le capacità dialettiche in maturazione faranno sì che gli stessi ragazzi possano entrare in contatto con altre dinamiche esterne con maggiore capacità di espressione della propria idea, e padronanza di linguaggio.
Sharek, inoltre, pone al servizio di MAIA i database sociologici di ricerche condotte nel tempo sulla condizione giovanile palestinese. Questo potenziale è elemento fondamentale per la buona riuscita e congruenza dei programmi di cooperazione e ricerca in fase di programmazione.
Arab American University of Jenin
Con il polo universitario di Jenin, i team di ricerca di MAIA potranno condurre gli studi relativi alla realtà locale. Gli aspetti in corso di indagine toccano profili giuridici e sociologici.
Da un punto di vista giuridico l’impegno è nella direzione di comprendere tutti i fattori che condizionano l’accesso al ‘diritto all’educazione’ della gioventù palestinese, alla luce, fra gli altri, della ‘primavera araba’ e del ‘diritto dell’occupazione’.
Da un punto di vista, invece, sociologico/antropologico, le dinamiche in corso di studio riguardano da un lato il fallimento della cooperazione nell’Area di Jenin, dall’altro, l’attività di valutazione ed analisi dei bisogni e delle priorità reali della comunità locale, per un verso, e dei risultati dell’opera cooperazionale, per l’altro.
Sistema scolastico secondario del Governatorato di Jenin
Con l’ausilio del sistema scolastico è in corso di studio un programma di introduzione del rugby nelle ore curricolari di educazione fisica dei licei locali.
Il rugby è uno sport con forte valenza educativa. In un ambiente fortemente toccato da molteplici forme di violenza, questa disciplina può fornire un esempio di autocontrollo e rispetto dell’avversario, di indiscusso valore pedagogico. Inoltre, l’insegnamento è da intendersi veicolato in lingua inglese e questo condurrà a coniugare il gioco con l’apprendimento della lingua internazionale per eccellenza.
Se sei interessato a scoprire di più sui progetti attivi a Jenin visita la pagina Progetti.
Il 4 aprile 2011 viene ucciso Juliano Mer Khamis, direttore artistico ed esecutivo del Freedom Theatre for Peace [Campo profughi di Jenin], con 5 colpi di pistola esplosi a distanza ravvicinata, mentre rientrava a casa nella sua auto, insieme al figlio, fortunatamente illeso, e la tata, rimasta ferita a una mano.
Solo dieci giorni dopo, la sera del 14 aprile 2011, Vittorio Arrigoni viene rapito da un gruppo afferente all'area jihadista salafita, dopo l'uscita dalla palestra di Gaza nella quale era solito recarsi. Il giorno successivo, il corpo senza vita di Vittorio viene rinvenuto dalle Brigate Ezzedin al-Qassam nel corso di un blitz in un'abitazione di Gaza.
Queste inumane azioni addolorano i membri dell’organizzazione e complicano il lavoro di programmazione, che si ritrova a doversi adattare alla situazione di crescente tensione. Per questi motivi, si decide di allontanarsi dai modelli di cooperazione condotti nell’area di Jenin fino ad allora e di rivalutare in toto il proprio impegno ed il proprio rientro nella regione.
Uno studio dettagliato ed una comunicazione costante con il coordinatore locale dell'epoca conducono alla decisione di rifondare l’organizzazione e di instaurare un nuovo modello di cooperazione, maggiormente attento e sensibile alle istanze locali ed alle peculiarità delle comunità locale.
Così nel mese di luglio 2011, l’Assemblea Generale di CJIT adotta la decisione di modificare lo statuto societario ed il nome dell’organizzazione.
Da questo momento in poi, il gruppo adotta il nome di ‘Make An Impact Association’ [MAIA].
Il rientro
MAIA torna nell’area di Jenin il 5 agosto 2011.
Ristabilisce la fiducia con la comunità locale, alla quale domanda ‘Quali i bisogni e le problematiche? Come risolvere le stesse? Che possiamo fare assieme?’
Da questa amicizia e solidarietà tra i ragazzi di MAIA e la comunità di Jenin e dei suoi dintorni, nasce la collaborazione con i dieversi partners che affiancano ancora oggi l'associazione nei suoi diversi progetti.
La Al Noor Blind School for Children
MAIA si impegna a sostenere la scuola attraverso la fornitura di attrezzature e macchinari per la facilitazione della quotidianità dei bambini ipovedenti e non vedenti. La struttura costituisce un ciclo di 10 classi (dalla prima alla decima) specificamente rivolta a bambini e ragazzi portatori di queste difficoltà. Le attrezzature devono quindi facilitare la didattica e la vita dei ragazzi. Fra gli altri, macchinari per lettura e scrittura, orologi, giocattoli, bastoni e molto altro.
Un’altra area di intervento è individuata nell’aspetto prettamente gestionale dell’assistenza quotidiana e dell’ambiente di vita dei ragazzi. E’ quindi allo studio un programma di miglioramento della qualità del servizio offerto, e della presa di coscienza circa le difficoltà della condizione dell’ipovedente e del non vedente da parte delle famiglie, della struttura, della comunità locale, in collaborazione con i consulenti della Unione Italiana Ciechi di Trento e la XYZ di Bolzano.
Inoltre, l’impegno di MAIA si orienta anche nella direzione di migliorare la presenza della scuola sul web e sugli altri mezzi di comunicazione.
Infine, è obiettivo condiviso quello di creare all’interno della struttura spazi adatti ai bambini ed ai ragazzi, di carattere ricreativo, sia internamente alla scuola, che esternamente alla stessa (nello specifico, la realizzazione di un’aula gioco completamente sicura, e di un’area esterna destinata ad accrescere la sensibilità spaziale e la confidenza personale dei ragazzi).
Partners for Sustainable Development
Operando con la filosofia della sostenibilità nel tempo dei progetti, il PSD fornisce a MAIA l’ausilio per un programma di micro finanziamento alle famiglie ed alla struttura Al Noor.
Inoltre, sono in corso di progettazione programmi di scambio culturale che coinvolgeranno studenti internazionali e studenti locali, in un percorso di reciproca conoscenza e di mutua crescita e scoperta.
Altri programmi che coinvolgono le donne e altri bisogni locali sono in fase di sviluppo.
Sharek Youth Forum
Con Sharek MAIA collabora a un programma di coinvolgimento dei ragazzi delle cittadine e villaggi palestinesi nella partecipazione politica all'interno della propria comunità. Il programma, nominato ‘Be The Change’, mira a coinvolgere i ragazzi nelle problematiche che li toccano direttamente, e di farne stimolo per gli agenti politici locali. MAIA, in questo caso, pone al servizio la possibilità di far interloquire questi giovani con i loro coetanei internazionali in lingua inglese. Le capacità dialettiche in maturazione faranno sì che gli stessi ragazzi possano entrare in contatto con altre dinamiche esterne con maggiore capacità di espressione della propria idea, e padronanza di linguaggio.
Sharek, inoltre, pone al servizio di MAIA i database sociologici di ricerche condotte nel tempo sulla condizione giovanile palestinese. Questo potenziale è elemento fondamentale per la buona riuscita e congruenza dei programmi di cooperazione e ricerca in fase di programmazione.
Arab American University of Jenin
Con il polo universitario di Jenin, i team di ricerca di MAIA potranno condurre gli studi relativi alla realtà locale. Gli aspetti in corso di indagine toccano profili giuridici e sociologici.
Da un punto di vista giuridico l’impegno è nella direzione di comprendere tutti i fattori che condizionano l’accesso al ‘diritto all’educazione’ della gioventù palestinese, alla luce, fra gli altri, della ‘primavera araba’ e del ‘diritto dell’occupazione’.
Da un punto di vista, invece, sociologico/antropologico, le dinamiche in corso di studio riguardano da un lato il fallimento della cooperazione nell’Area di Jenin, dall’altro, l’attività di valutazione ed analisi dei bisogni e delle priorità reali della comunità locale, per un verso, e dei risultati dell’opera cooperazionale, per l’altro.
Sistema scolastico secondario del Governatorato di Jenin
Con l’ausilio del sistema scolastico è in corso di studio un programma di introduzione del rugby nelle ore curricolari di educazione fisica dei licei locali.
Il rugby è uno sport con forte valenza educativa. In un ambiente fortemente toccato da molteplici forme di violenza, questa disciplina può fornire un esempio di autocontrollo e rispetto dell’avversario, di indiscusso valore pedagogico. Inoltre, l’insegnamento è da intendersi veicolato in lingua inglese e questo condurrà a coniugare il gioco con l’apprendimento della lingua internazionale per eccellenza.
Se sei interessato a scoprire di più sui progetti attivi a Jenin visita la pagina Progetti.
Make An Impact Association Onlus – via Inama, 5, 38122 Trento - C.F. 02168080220
makeanimpact.info@gmail.com
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